Dal 1° sino all'8 Giugno sarà possibile votare un referendum, indetto da Facebook, con cui gli utenti possono scegliere quale modello di privacy vogliono che il noto social network applichi ai propri utenti.
Pochi sanno dell'esistenza di questo referendum, anche perchè Facebook ha accuratamente nascosto il referendum senza pubblicizzarlo più di tanto.
Vediamo in cosa consiste questa votazione.
In pratica viene chiesto agli oltre 900 milioni di utenti Facebook di scegliere tra due modelli di gestione della privacy.
La prima riguarda il DDR proposta (20 aprile 2012) e Normativa sull'utilizzo dei dati proposta (11 maggio 2012), si tratta di un nuovo protocollo di gestione dei dati personali. Potete leggere il tutto accedendo alla pagina della votazione (linkata sotto) ma per riassumere, Facebook richiede agli utenti l'autorizzazione ad utilizzare i dati sensibili per i suoi scopi commerciali arrivando addirittura a vendere questi dati a terze parti, ritendendo gli utenti come non possessori di queste informazioni.
Il secondo riguarda il DDR attuale (26 aprile 2011) e la Normativa sull'utilizzo dei dati attuale (23 settembre 2011), si tratta dell'attuale politica di gestione dei dati sensibili degli utenti da parte di Facebook.
Come votare
Accedete alla pagina dedicata al sondaggio cliccando QUI.
Il consiglio è quello di leggere sempre attentamente la documentazione proposta da Facebook, e che comunque vi abbiamo riassunto sopra.
Cliccate su Vota e procedete alla votazione selezionando il DDR che preferite.
Validità del voto
L'esito del voto sarà preso in considerazione da Facebook solo se voteranno almeno il 30% degli iscritti al social network, quindi fate girare la voce.
Se il quorum non verrà raggiunto il risultato del referendum verrà considerato consultivo, cioè verrà tenuto in considerazione ma non sarà vincolante.
Considerazioni
Difficilmente il quorum verrà raggiunto a causa della scarsa informazione a riguardo.
I pochi utenti che si imbatterano per caso nelle pagine saranno indotti a lasciar perdere dalla mole di informazioni da leggere prima di poter esprimere un voto consapevole.
Come sempre per queste cose, la forza sta nel tam tam sui social network, sono gli stessi utenti a dover far girare la voce al fine di tutelare se stessi, perchè un referendum simile, tutelerà Facebook da successive rivendicazioni da parte dei consumetori.
Come diceva uno spot di qualche tempo fa «prevenire è meglio che curare».
Personalmente non permetterei mai a nessuno di vendere le mie informazioni personali.