Arriva dalla Russia una nuova tecnologia che promette di inibire il download P2P tramite client torrent.
Nata per caso, circa tre anni fa, ora promette di essere un nuovo modello di business, tanto che l'azienda ideatrice spera di guadagnare vendendo questa forma di protezione alle major.
Pirate Pay ha già raccolto sostegno e fondi da Microsoft, Disney Research e Sony Pictures.
Abbiamo usato un certo numero di server per creare una connessione a ogni client P2P che distribuiva il film, Quindi Pirate Pay ha inviato del traffico specifico per nascondere ai clienti gli indirizzi IP degli altri client, costringendoli a disconnettersi.
Queste le parole di Andrei Klimenko capo del progetto Pirate Pay.
Come funziona Pirate Pay
In pratica quesa nuova tecnologia esegure degli attacchi DoS (Denial of Service) verso il network di filesharing BitTorrent che hanno il compito di indurre i client BitTorrent, interessati ad un dato file, a scollegarsi gli uni dagli altri.
Il procedimento è alquanto semplice. Si utilizzano alcuni server perchè si connettano a ogni client P2P coinvolto nella distribuzione di una determinato file. Da questi server parte del traffico fasullo che confonde i client non permettendogli di identificare i veri IP interessati al download del file, costringendo così i client a disconnetersi.
Chi è interessato a Pirate Pay
Ovviamente questa tecnologia interessa sopratutto le major americane impegnate nella difesa del copyright, ma anche tutte quelle aziende che producono software commerciale o giochi per console e PC.
Costi
L'azienda non ha reso noto le tariffe, richieste alle case cinematrografice e discografine, ma da voci di corridoio si aggirerebbero tra i 12.000 ed i 50.000 a titolo.
Test e risultati
Sono già stati eseguiti dei test di funzionamento, nello specifico l'azienda ha diffuso i dati di un test relativo al film Vysotsky. Thanks to God, I am alive nel quale la tecnologia di Pirate Pay ha intercettato e bloccato oltre 40.000 trasferimenti illegali in un mese.
Cosa ne pensa BitTorrent
Riguardo alla tecnologia Pirate Pay si è espresso anche John Pettitt, vicepresidente della sezione sviluppo di BitTorrent Inc.
Secondo Pettitt, Pirate Pay sarebbe più fumo che arrosto, dato che i dati sul traffico intercettato non sono veramente misurabili e probabilmente sono falsi.
In oltre Pettitt ha dichiarato che tutti quei client BitTorrent che utilizzano il protocollo UDP non possono essere influenzati da tale tecnologia. Questo protocollo è da tempo disponibile ed attivo su tutte le nuove versioni del software, quindi Pirate Pay può disturbare il traffico solo dei client vecchi o che hanno il protocollo UDP disattivato.
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