I nostri lettori certo sapranno che ho seguito l'evoluzione del progetto Raspberry Pi sin dalla presentazione del progetto.
Aprezzo molto il Raspberry Pi, le sue potenzialità e le idee che è riuscito a scatenare negli appassionati, quindi è stato per me un onore ed un piacere poter intervistare il suo creatore Eben Upton, CEO della Fondazione Raspberry Pi.
Di seguito vi propongo la mia intervista integrale ad Eben Upton.
G: Buongiorno Eben e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Per iniziare vorrei chiedere come nasce il Raspberry Pi e cosa ti ha ispirato?
E: Il Raspberry Pi è stato ispirato dl desiderio di aumentare il numero di studenti che chiedono di studiare Scienze dell'Informazione presso il Laboratorio di Informatica dell'Università di Cambridge. Il Raspberry Pi è destinato a occupare lo stesso ruolo che avevano le macchine a 8-bit nel 1980 - un computer a buon mercato che un bambino può avere nella sua camera da letto.
G: Il nome Raspberry Pi ha un significato particolare per te?
E: Rasberry è perchè molte società di informatica hanno nomi di frutti (ci sono molti esempi), e Pi è per Python, che riteniamo sia un fantastico linguaggio (di programmazione, ndr) per l'insegnamento.
G: Sin dalla presentazione, il Raspberry Pi è stato oggetto dell'attenzione di molti fan per il suo potenziale, ti aspettavi che avrebbe avuto così tanto successo?
E: Assolutamente no. Pensavamo di poter vendere 10.000 unità al massimo, averne vendute quasi 4 milioni è per noi incredibile.
G: Attualmente, il grosso del lavoro di sviluppo su cosa si sta concentrando?
E: Ci stiamo concentrando sul miglioramento del software GNU/Linux per il Pi, e sullo sviluppo di risorse educative gratuite per aiutare gli insegnanti a favorire una rigorosa educazione informatica ai propri studenti.
G: Nella tua mente non è mai apparsa l'idea di fare un Raspberry Pi 2?
E: Non ancora. Siamo ancora molto concentrati su come ottenere il massimo da Raspberry Pi 1 attraverso l'ottimizzazione del software.
G: Ogni giorno possiamo leggere sul tuo sito, gli articoli scritti da Liz, che mostrano sempre nuove idee e nuove soluzioni sviluppate sulla base di un Raspberry Pi. Di questi, quale ti ha più stupito e che cosa ti ha reso più orgoglioso di aver creato il Raspberrry Pi?
E: Quelli che ho apprezzato di più sono stati quelli spaziali (i palloni sonda di Dave Akerman, e i vari progetti astrofotografia), e quelli in cui la gente sta usando il Pi per fornire servizi nei paesi in via di sviluppo (i progetti KA Lite e RACHEL).
G: In molte scuole italiane, nei laboratori di informatica, ci sono computer che sono vere reliquie, testimoni di un tempo che fu. Quando le scuole vogliono rimodernare i laboratori informatici, i costi sono troppo alti. Ti senti raccomandare l'uso del Raspberry Pi nelle scuole? Nella tua esperienza, quanto costa realizzare un laboratorio d'informatica basato su Rasberry Pi?
E: Io non avevo consiglio necessariamente du modernizzare un laboratorio con dei Raspberry Pi, a meno che l'attrezzatura esistente sia davvero antica e davvero non ci si possa permettere un'unità PC a un buon mercato. Se c'è bisogno di acquistare un display per ogni Pi, questo diluisce il risparmio sui PC.
Invece può essere interessante se il Pi entra in una casa, in una camera da letto di un bambino, in modo che possa continuare con ciò che ha imparato a scuola, o se si crea un "laboratorio parallelo", che si concentra più sulla physical computing, o in una classe di scienza come un dispositivo di registrazione dei dati.
G: Secondo te ci possono essere limitazioni e di che tipo?
E: La limitazione principale nell'utilizzo dei Raspberry Pi come sostituto dei PC è legata alle modeste performance della sua CPU. Ci auguriamo che il lavoro di ottimizzazione del software che stiamo facendo aiuti a superare questo a tempo debito.
G: In quale settore si aspetta una maggiore crescita del Raspberry Pi?
E: Il settore industriale continua a crescere fortemente, dove la gente trova più comodo incorporare il Raspberry Pi (o il modulo Computer) nei suoi progetti. Istruzione sta crescendo - molti paesi si stanno rendendo conto che c'è un problema.
G: Vorrei ora parlare un po' della Fondazione Raspberry Pi. Si tratta di una fondazione not-for-profit che, però, ora è un grande business. Questa è una caratteristica molto importante, non ci sono molti casi simili. Ci può spiegare qual è lo scopo della fondazione e il suo impatto sul vostro lavoro?
E: Dal mio punto di vista della Fondazione è il mio socio, ed il mio lavoro è assicurarsi che la Fondazione abbia il denaro per perseguire la propria missione educativa, che è semplicemente quella di garantire che ogni bambino abbia l'opportunità di imparare a programmare, e ottiene il supporto se si imbattono in difficoltà.
G: Grazie per il tuo tempo e auguro buona fortuna per il tuo futuro e quello della Fondazione Raspberry Pi.
E: Grazie a te.
Versione in inglese dell'intervista