Furto degli account
Con tutti i dati necessari in suo possesso Phobia è riuscito ad impadronirsi dell'account iCloud di Mat Honan e di conseguenza ad accedere anche all'account Gmail.
Una volta recuperata la password di accesso a Twitter è stato necesario cancellare l'account Gmail per impedire a Hanon di recuperare l'accesso al social network.
Il reset dei dispositivi Apple (iPhone, iPad e MacBook) invece non era necessario, Phobia si dichiara dispiaciuto dell'accaduto e ne attribuisce la causa ad un "socio" che lo ha supportato durante tutta fase di hacking.
Dichiarazioni delle aziende coinvolte
Sino ad ora Amazon non ha commentato l'accaduto, mentre Apple ha scaricato la colpa sull'operatore "reo" di non aver seguito le procedure interne.
Purtroppo per Cupertino, la rivista Wired ha cercado di ripetere quanto fatto da Phobia, con successo, segno che alla Apple è prassi un comportamento simile da parte degli operatori.
Conclusioni di Mat Hanon
Il malcapitato giornalista si è detto rammaricato dell'accaduto, ma che ritiene colpevole sopratutto se stesso per la scarsa attenzione con la quale ha gestito i suoi account.
Sopratutto biasima se stesso per non aver fatto copie di backup dei dati contenuti sul MacBook, sull'iPhone e l'iPad, andati ormai perduti.
Conclusioni
Questa volta la responsabilità va data ad Apple ed Amazon per le falle nella sicurezza e la facilità con cui una terza persona è riuscita ad ottenere dati sensibili di account di cui non è proprietario, ma questo può accadere anche ad altre grandi aziende, chi sa che non succeda anche con Facebook, Microsoft ed altri.
D'altra parte anche Mat Honan ha le sue resposabilità, per la scarsa cura con cui ha gestito i suoi account e di non aver eseguito delle copie di backup dei dati contenuti nei suoi dispositivi.