Era facilmente ipotizzabile che la guerra al filesharing avviata dalle major e che ha provocato la chiusura forzata di alcuni siti (come Megaupload) portasse all'auto-oscuramento di molti altri siti minori, ma era altrettanto prevedibile che gli utenti, in questa situazione, cercassero nuove strade.
Il fenomeno del download illegale non può essere fermato chiudendo con la chiusura forzata dei siti perchè gli utenti cercheranno sempre una via nuova, magari innovativa e perchè no, anonima.
L'utenza si sposta rapidamente dai siti defunti a nuovi sistemi e metodi di ricerca e condivisione, torna di moda il P2P.
In quest'ottica è da vedere la rapidissima ascesa di RetroShare, la nuova mecca degli amanti del filesharing
RetroShare è un network di collaborazione sociale dove è possibile condividere qualunque cosa si voglia - spiega il fondatore del progetto DrBob - Uno spazio libero dagli occhi indiscreti dei governi, delle corporazioni e dei pubblicitari. È una modalità di condivisione di importanza vitale mentre la nostra libertà in rete è sotto attacco.
Si tratta di un sistema che permette agli utenti di creare una propria rete di condivisione.
Si inizia creando un network formato da un gruppo di amici fidati per condividere contenuti in p2p. É possibile scaricare anche da utenti sconosciuti, a patto che siano stati invitati da qualche membro del network. Il tutto restando perfettamente anonimi, grazie ad un metodo di crittografica.
Nasce così una darknet, dove la condivisione dei contenuti fra utenti è anonima, viaggia su protocolli sicuri e vive della complicità del gruppo di utenti.
Rilasciato per la prima volta nel 2006, RetroShare è un software di condivisione tramite P2P che cifra le comunicazioni tramite protocollo OpenSSL, gli utenti vengono aggiunti tramite certificati crittografati PGP.
Attualmente è disponibile per Windows, Mac e Linux i suoi download, dall'inizio dell'anno, hanno già eguagliato i numeri del 2011 ed i numeri sono destinati a salire.