Ancora una legge che cerca di controllare il web, questa volta arriva dall'Unione Europea una legge contro l'uso dei Cookie nei siti web.
Si tratta di una legge che se approvata metterebbe fuori legge tutti i siti che utilizzano Cookie (circa il 90% del web) senza aver prima richiesto l'autorizzazione agli utenti.
La notizia ha innescato una serie di proteste nel web sia tra gli amministratori dei siti web, ma anche tra gli utenti, perchè una legge simile provocherebbe una rivoluzione, in negativo, nella navigazione internet.
Cosa sono i Cookie e come vengono usati.
I cookie sono file di piccole dimensioni (nell'ordone dei 2/5Kb), vengono inviati da un sito web ad un browser che a sua volta li reinvia al sito ad ogni successiva visita.
Generalmente i cookie contengono informazioni per l'autenticazione automatica di un utente su un dato sito, tracking di navigazione e nel caso di siti di e-commerce il contenuto dei carrelli temporanei.
Si tratta dunque di un file utile sia per i siti, sia per gli utenti che possono navigare nei siti con maggior semplicità e senza doversi autenticare ad ogni visita.
Spesso, erroneamente, si considerano i cookie come veri e propri programmi, mentre altro non sono che semplici file di testo, come quelli che si possono scrivere con il blocco note, e per questo innocui.
Cosa dice il testo della legge contro i cookie
Sono considerati illegali tutti i siti che utilizzino cookie (e sono il 90% del web, ndr) senza aver ricevuto il permesso dell’utente.
Cosa comporta la legge contro i cookie
Considerando che comunemente i cookie sono utilizzati per il login sui siti, per ricordare ai siti le preferenze dell'utente e per il monitoraggio delle visite si capisce che una legge del genere comporterebbe un passo indietro nello sviluppo del web, soprattutto visto che i cookie sono una delle tecnologie web più diffuse in assoluto.
Pensate ai bottoni Mi piace, dei social, che molti siti mostrano sulle loro pagine e ai carrelli dei siti di e-commerce. Molti siti utilizzano servizi di aziende terze per la verifica del traffico sul sito (come Google Analytics). Altri siti richiedono all'utente di autenticarsi (tra i quali anche Google, Facebook e Twitter) utilizzano cookie per consentire all'utente un accesso veloce senza necessità di rieseguire il login ad ogni visita. I motori di ricerca come Google, Bing e Yhaoo, ed anche eBay, censiscono le nostre ricerche giornaliere in cookie per poi darci delle risposte più mirate.
Per capire cosa può comportare tutto questo immaginate che ad ogni vostro passo nel web appaia un messaggio che vi dica "Questo sito sta per scaricare un cookie. Acconsenti?".
A tal prosito vi consiglio di guardare il video che segue (purtroppo disponibile solo in lingua inglese).
La risposta del web a questa legge
Il diffuso disappunto a questa legge è sfociato in una petizione sul web (che potete firmare accedendo al sito No Cookie Law) alla quale stanno aderendo milioni di utenti del web e di amministratori di siti web.
Potete seguire la protesta anche su Twitter nella pagina della petizione (NoCookieLaw) o seguendo #nocookielaw.
Considerazioni finali
Dobbiamo purtroppo dire che questa è una delle ormai tante dimostrazioni che le autorità nazionali ed internazionali cercano di legiferare sul web mostrando una netta inadeguatezza a discutere sull'argomento Internet.
Una legge sui cookie è inadeguata ed inutile, visto soprattutto che ormai tutti i browser permettono agli utenti di bloccare i cookie, lasciando così all'utente la libertà di decidere sull'argomento.
Giusto per chiarezza
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